Fotografia e dolore sono un’accoppiata che non siamo forse abituati a vedere. Spesso la fotografia è immaginata come uno strumento per immortalare solo i giorni felici, i successi, i traguardi piacevoli…e se fosse molto più di questo?
In questi giorni ho pensato a come la fotografia sia anche un mezzo per dedicarmi del tempo, per dedicare del tempo alle persone che mi circondano.
Non c’è fretta nella costruzione di questo tempo. È un tempo per raccontarsi. Ci sono scambi di mail, telefonate, messaggi, vocali; tutto questo prima di arrivare agli scatti effettivi.
Riguardi mai i vecchi album di famiglia? Ri-sfogli mai le tue foto di bambin*? Ho deciso di scrivere un nuovo blog post perché voglio raccontarti come le foto di famiglia, le foto del passato, possano essere un elemento importante nella nostra vita.
“Nulla è nella mente se prima non è nei sensi” diceva Aristotele e, se ci pensi, è proprio così il ricordo è sia nella mente che nel corpo, insieme al pensiero arriva anche la sensazione.
Chi mi segue dagli inizi lo sa, chi invece mi segue da poco forse l’ha immaginato, l’autoritratto fotografico per me è qualcosa di prezioso e fondamentale, oltre ad essere stato il primo mattoncino che mi ha portata ad essere la fotografa che sono, la donna che sono. Proprio per questo ho deciso di proporvi un percorso creativo e personale attraverso l’autoritratto.
Perchè e come scegliere un fotografo? 5 tips + 1
Durante le ultime settimane ho frequentato un percorso assieme ad altre professioniste di settori per la maggiore diversi dal mio. Spesso da loro affiorava questa domanda: Perchè e come scegliere un fotografo?
Mi sentivo un po’ presa in causa così cercavo di rispondere, ma la domanda spuntava abbastanza frequentemente, così ho deciso di farne un post, non solo per condividerlo con loro e cercare nel mio piccolo di aiutarle, ma anche per dare qualche dritta a te che stai leggendo queste righe.