Le foto di famiglia ci sono sempre state, chi ne aveva molte ed era benestante e chi ne aveva poche e preziose quanto perle perché non poteva permettersene di più.
Quanto è bello sfogliare gli album di famiglia, gli album dei nonni? Le foto in bianco e nero, con i contorni frastagliati, gli abiti vintage, un mondo rallentato….personalmente è qualcosa che mi ha sempre affascinata e lo sapete bene perché tempo fa ne avevo parlato in questo post.
Quando scatto le vostre fotografie, ormai lo sapete, vado a raccontarvi con le immagini dopo aver chiacchierato con voi, dopo aver ascoltato la vostra storia e non solo. Gli scatti però, non sono solo frutto della vostra storia, ma contengono anche pezzettini sparsi della mia.
Proprio per questo a maggio ho voluto provare una cosa – non sono amante dei set fotografici, lo sapete non amo le cose impostate, mi fanno venire un prurito solo a pensarci – inserire degli oggetti che richiamavano una mescolanza di storie.
Una vecchia 500, come quella che guidava mia mamma da ragazza, il profumo del pane e delle erbe aromatiche, il mulino, la campagna in cui sono cresciuta.
Cosa ho capito da questo esperimento? Sicuramente una conferma che i set impostati non sono la mia cup of tea, ma anche che i ricordi, la storia, la nostra famiglia e infanzia è una radice di cui sappiamo sentire ancora i profumi e i colori.
Vi lascio qualche foto di una delle famiglie immortalate quel giorno, loro, perché sono una coppia che qualcuno forse si ricorderà, li avevo lasciati che s’erano appena sposati e ora sono mamma e papà di due bimbi bellissimi !
In foto Mauro, Luisa, Celeste e Francesco.


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