In un venerdì di sole e primavera alle porte, ho deciso di scrivere questo blog post di pancia, perché spesso mi sento chiedere perché fotografare l’amore, che banalità, io personalmente credo non sia affatto banale. L’amore fa parte della nostra quotidianità, non è necessariamente quello di coppia, ma ci circonda e migliora le nostre giornate.
Come ben sapete, non sono una fotografa che ama le pose, le fotografie pre-costruite, anche se spesso si pensa le mie lo siano, in realtà tendo a seguire il flusso che si crea in mia presenza e a seguire i miei clienti nei loro movimenti senza interferire. Non stravolgo le case, non cerco le foto perfette o wow, cerco l’emozione.

Ho letto un post di Tlon questa settimana chiamato il miracolo delle emozioni, di cui voglio ri-citare una frase “[..] Alcuni individui ciechi con danni alla corteccia visiva, quindi privi di qualsivoglia sensazione visiva corsia dell’ambiente che li circonda, riescono comunque a leggere le emozioni sul volto della gente. Ciò accade perché il nervo ottico, oltre a trasmettere dati al cervello superiore, li incanala anche verso il sistema libico lungo sentieri secondari e subliminali.

L’emozione è il carburante eccezionale che ci muove. […]” e allora partiamo da qui, partiamo dalle emozioni.

Le emozioni non sono mai banali, fotografare l’amore non è mai banale, la nostra quotidianità non lo è e, per come la vedo io, merita di essere ritratta.
Le foto che trovate in questo post le ho realizzate con Laura e Simone e Laura e Giorgio.

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