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In Fotografare la musica

Fotografare la musica: servizio fotografico per musicisti

Desta cantante Treviso Veneto fotografata da Deborah Brugnera fotografa musicisti bianco e nero luci e ombre

C’è chi la musica la fa e chi la musica la vede. Proprio per questo ho deciso di parlarti del sevizio fotografico per musicisti dedicato alla cura della loro immagine, per le promo o copertine di dischi o eventi.

Il mondo della musica per me è sempre stato importante, assieme alla fotografia posso dire che la musica mi ha insegnato tanto. Da ragazzina passavo più tempo nelle sale prove con amici o nei centri sociali che a casa, i miei primi soggetti fotografici al di fuori di me stessa sono stati proprio i musicisti, più impegnati a suonare che a badare al mio scattare.

Amo lavorare con i musicisti per il legame intenso e pieno che si crea, è un affidarsi silenzioso, fatto di rispetto e valore reciproco.

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In Connessioni & Onde di pensieri

“Non vengo bene in foto” – Sfatiamo il mito!

vengo male in foto sfatiamo il mito Deborah brugnera fotografa emozionale Treviso Veneto percorso autoritratto

Ieri ho scritto un post Instagram lunghissimo, non pensavo ci fosse un limite di caratteri e invece ci sono arrivata e l’ho addirittura superato. Parlavo di un argomento che mi sta molto a cuore, così tanto da farci poi post in ogni canale social e poi ho pensato di scriverlo pure qui, sperando lo troviate e arrivando a fine di questo articolo sorridiate.

Quando realizzo dei servizi di famiglia o durante i matrimoni, o semplicemente tante volte quando delle clienti mi scrivono, c’è sempre qualche donna che puntualizza “io non vengo mai bene in foto” oppure ancora “sono brutta”, “si rompe la macchina” e così via. Quando parlo di autoritratto mi viene detto “quindi ci insegnerai come metterci per venire bene in foto?”, “ah così finalmente verrò bene in foto”, “sono brutta figurati se mi metto a farmi foto”.

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In Ritratto • METAMORFOSI •

Ritratto emozionale Pordenone | Elena

Vincent Van Gogh, tra le tante stranezze, mangiava anche pittura gialla, direttamente dai tubetti che acquistava, perchè credeva che il giallo avrebbe portato la felicità dentro di lui. Gli davano del pazzo, dello stupido a mangiare i colori, perchè i colori erano tossici; per non parlare del fatto che mangiarli non aveva ovviamente nessuna influenza sulla felicità di una persona. Ma io non sono mai stata d’accordo. Sono sicura che se tu fossi così infelice da credere che persino l’idea più assurda potrebbe funzionare, come pitturarti le pareti interne degli organi di giallo, allora ci proveresti, perchè c’è quella possibilità, seppur minima che questo migliori le cose. Ognuno ha la sua pittura gialla.

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