Nella prima giornata di neve di quest’inverno, pubblico questo servizio fotografico NewBorn scattato a Venezia, precisamente a casa di una famiglia speciale.
Non c’è due senza tre !
Il Lago Morto di Vittorio Veneto, per quanto non abbia un nome così allegro, lo so, è per me un luogo molto speciale.
Era estate, non ricordo esattamente se avevo 18 anni o 19, ma non è importante, mia zia mi portò qui. Non era un periodo bello della mia vita…in questo luogo non c’ero mai stata, nemmeno ne conoscevo l’esistenza. Ho una foto di quel giorno, magra magra, con la mia piccola cuginetta tra le braccia. Questo luogo mi ha subito trasmesso pace, tranquillità, è come se per un attimo mi fossi ricongiunta a me stessa e mi fossi detta, “Ehi! Che stai combinando? Così non va”.
I laghi hanno questo magico potere di ricongiungerci a noi stessi, hanno quella strana magia che porta pace interiore e, mentre ne guardi l’orizzonte e ci immergi i piedi, ti lasci accarezzare dal vento, ti lasci guardare dentro.
Non so se sia corretto chiamarlo solamente ritratto emozionale questo servizio, è stato, è, molto di più di questo.
Ho conosciuto Laura, in arte La Gat Art, un anno fa, esponevamo entrambe ad un evento della zona. I suoi lavori mi hanno colpita da subito, cuori, cuori anatomici dalle linee precise, illustrazioni piene, che comunicavano molto più che la loro bella immagine stessa.
Lo scorso Dicembre un artista mi parlò di un bando di un concorso, aperto a tutte le arti, “dovresti partecipare anche tu”, mi disse. Curiosa andai a leggere il papirone di questo bando, fu molto interessante, ma la deadline per me era veramente troppo strettacosì, decisi di non partecipare.
La tematica trattata era però così bella che me la immaginavo già sotto forma di immagini. Si parlava di pelle, della nostra pelle, di come sia la mappa di noi stessi. Contiene tutti i dettagli che ci rendono unici, tutti i nostri nei, le noste cicatrici, oppure ancora, porta con sè tutti i disegni indelebili che le abbiamo regalato.